Fin da piccolo ho sempre avuto la passione accanita per il wrestling, ricordo benissimo le lotte che facevamo io e mio fratello, che ovviamente non badava a spese facendomi vincere tutti i match di proposito. Lo fece soltanto per farmi sentire più forte e più sicuro di me stesso. 

Vivendo in un quartiere povero e malfamato non potendo uscire spesso di casa risultò l’unico modo per divertirci, funzionava e stavamo bene. Finché.. un giorno… Mio fratello non sparì. Non ebbi più sue notizie per tutto l’arco della mia infanzia, finché un giorno guardando il tg, venni a sapere di una sparatoria successa a Rione Libertà dove lui fu coinvolto. Non mi ripresi più da allora.

Trovai pace finendo in brutti giri: scommesse di gare clandestine, lotte di strada ed incontri di wrestling abusivi, tornavo sempre a casa pieno di lividi su tutto il corpo e sangue sopra i vestiti. 

Stavo bene, si. Ma il dolore che facevo a nostra madre mi consumava, sempre. di. più.

Ma ringrazio il Signore, perché dopo pochi giorni arrivò un miracolo che mi cambiò la vita. Una lettera che conteneva un invito spedito da un certo “Pierbaldo, general manager della NWF.” Accettai subito, Pierbaldo ci aveva visto molto lungo su di me.

Ed ora che sono arrivato fin qui avrò la mia rivalsa sul sangue versato e sui sacrifici del mio passato, sperando di far sorridere nostra madre da lassù, di rendere gloria e rispetto a mio fratello