Da qualche parte nelle zone più dimenticate dal mondo, là dove anche il diavolo ha paura di camminare, è nato un uomo che non avrebbe mai dovuto esistere. Nessuno sa il suo vero nome. Nessuno conosce la sua età. Ma tutti sanno una cosa: ovunque passi, lascia solo distruzione. Blackdeather non ha avuto un’infanzia. Ha avuto una guerra. Cresciuto in mezzo a bande di predoni, mercenari e peggio ancora, imparò subito la legge della sopravvivenza: se sei forte, prendi tutto. Se sei debole, muori. Non ha mai avuto una casa, né una famiglia. La violenza è stata la sua unica maestra, e la morte il suo unico Dio, lui venera solo il caos. Si dice che abbia combattuto nelle fosse clandestine più sanguinarie del mondo, scontrandosi con uomini e animali come un mostro senza paura. Si dice che abbia distrutto intere gang solo per noia. Si dice che abbia venduto la sua anima in cambio di un potere che nessuno può fermare.

Ma Blackdeather non racconta storie. Lui agisce. È comparso nel mondo del wrestling come un uragano d’acciaio e carne maciullata, prendendosi tutto con la forza. Non firma contratti. Non stringe mani. Lui prende ciò che vuole e distrugge chiunque provi a fermarlo. Non lotta per la gloria, non combatte per titoli. Lui è qui solo per una cosa: il puro, incontaminato piacere di fare a pezzi chiunque si metta sulla sua strada. Qualcuno crede che sia più di un uomo. Altri lo chiamano un demone con la pelle d’acciaio e il cuore di pietra. Alcuni sussurrano che sia immortale. Altri ancora dicono che abbia stretto un patto con la morte stessa. Ma non importa cosa crediate. L’unica certezza è questa: quando Blackdeather mette gli occhi su di te, sei già finito.