Nata in una famiglia benestante e sempre sotto i riflettori, Glinda Upland sembrava destinata a una vita di eleganza e diplomazia. Cresciuta tra scuole d'élite e lezioni di portamento, nessuno avrebbe immaginato che la giovane ereditiera sviluppasse una passione sfrenata per il wrestling. Tuttavia, dietro il suo sorriso impeccabile e la sua voce angelica, batteva il cuore di una combattente. Da adolescente, Glinda si ribellò alle aspettative della sua famiglia, affascinata dalla forza e dalla determinazione delle lottatrici professioniste. In segreto, iniziò ad allenarsi in una piccola palestra di wrestling locale, lontano dagli occhi indiscreti della sua cerchia sociale. Sotto la guida di un vecchio veterano del ring, "Iron" Elphaba Thropp (una lottatrice caduta in disgrazia per il suo stile brutale), Glinda affinò la sua tecnica, dimostrando un'abilità sorprendente nonostante la sua apparente fragilità. 

Con un mix di agilità, carisma e un’intelligenza strategica fuori dal comune, Glinda adottò il soprannome The Golden Bell, ispirato alla sua grazia e alla sua voce squillante che risuonava ovunque andasse. La sua immagine era quella di una star luminosa e impeccabile, ma dietro le quinte combatteva con ferocia per dimostrare di essere più di una semplice "ragazza ricca con un bel viso". Dopo anni di gavetta nei circuiti indipendenti, la sua svolta arrivò quando firmò con la Emerald Wrestling Federation (EWF), una delle più prestigiose promozioni del settore. Lì si impose come una delle più grandi babyface della compagnia, affrontando avversarie ben più grandi e forti di lei grazie alla sua velocità e alla sua astuzia. 

Dopo un infortunio grave che la tenne fuori  per oltre due anni, Glinda viene contattata da una federazione chiamata GENW e lei accettò immediatamente per mettersi in mostra anche nel panorama italiano